Il clima organizzativo: azienda Vs lavoratore

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Il “clima organizzativo”, chiamato anche “clima interno” o “clima aziendale” è un tema che è stato oggetto di molti libri e studi di teoria organizzativa, a partire dalla metà degli anni ’60. I vari orientamenti teorici hanno elaborato numerose definizioni di tale concetto, diversi a seconda che prediligano maggiormente gli aspetti psicologici o gli aspetti organizzativi.

Il clima può essere considerato come un insieme di percezioni condivise e correlate tra loro relative alla realtà lavorativa/organizzativa, cioè il modo in cui i soggetti percepiscono e interpretano l’azienda e le sue caratteristiche. È la sintesi di vari fattori quali per esempio le rappresentazioni soggettive, le mappe cognitive di ogni persona coinvolta, le percezioni individuali, le interazioni tra i soggetti, il contesto organizzativo e la cultura ivi presente.

Possiamo quindi affermare che la rilevazione del clima organizzativo è paragonabile a un check-up diagnostico: si rilevano e misurano diversi indicatori allo scopo di ottenere un quadro della situazione. La definizione operativa del clima può essere diversa a seconda del modello teorico adottato. Oggi si distingue fra clima psicologico, ossia individuale, e clima organizzativo vero e proprio. Quest’ultimo si riferisce alla dimensione condivisa della percezione e ai fattori comuni che la rappresentano.

Gli obiettivi di un’analisi del clima organizzativo

 L’analisi del clima permette di rilevare come l’organizzazione e, in particolare, alcune sue caratteristiche sono percepite dai suoi membri e, quindi, permette di:

–    rilevare ed evidenziare gli eventuali punti critici presenti in un’organizzazione;

–    progettare, pianificare ed eseguire opportuni interventi migliorativi;

–    valutare e monitorare i risultati ottenuti, procedendo ad una nuova analisi del clima.

La diagnosi che ne consegue, rappresenta il punto di partenza per avviare un processo di cambiamento organizzativo che può riguardare atteggiamenti, modalità di lavoro interno, tipo di relazioni esistenti, ecc, pertanto può costituire, da un lato, uno spunto di riflessione da parte del management, dall’altro, può rappresentare uno strumento di coinvolgimento del personale, in quanto è un segnale d’ascolto da parte dei vertici aziendali, che dimostrano di essere interessati a conoscere l’opinione dei propri collaboratori sui temi oggetto della rilevazione.

Di seguito riportiamo invece alcuni indicatori, tra i più importanti, che fanno parte del clima aziendale:

Condizioni di lavoro.
Leadership.
Senso di appartenenza o impegno.
Rapporti e dinamiche all’interno dell’azienda.
Riconoscimenti e ricompense.
Sviluppo professionale.
Pari opportunità.

Per migliorare il clima lavorativo nella tua azienda proponiamo, in chiusura dell’articolo, 8 idee o concetti su cui poter lavorare:

  1. coinvolgere e ascoltare i collaboratori;
  2. favorire la collaborazione;
  3. prestare attenzione all’ambiente fisico in cui i lavoratori operano in termini di ergonomia, sicurezza;
  4. favorire il team building e le occasioni di scambio al di là delle semplici riunioni di lavoro;
  5. definire obiettivi chiari e condividerli con i dipendenti;
  6. favorire l’autonomia decisionale ai vari livelli gerarchici;
  7. costruire percorsi di formazione e crescita professionale sia di gruppo che individuali;
  8. avere il coraggio di ripensare al proprio modello organizzativo, se necessario.

L’azienda che ogni giorno migliora il proprio clima di lavoro rendendolo positivo, dinamico e creativo si presenta, infatti, come altamente attrattiva nei confronti del personale qualificato.