Sicurezza sul lavoro

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In tutti i luoghi di lavoro sul territorio Italiano dov’è presente almeno 1 dipendente, la sicurezza sul lavoro è demandata alla legge quadro 81/08 o d.lgs 81/08. Sebbene non di facile interpretazione il Testo Unico fornisce indicazioni specifiche sulle varie azioni e sugli obblighi che devono essere necessariamente rispettati dai vari attori (soprattutto il datore di lavoro) affinchè: “la condizione per la quale tutti coloro che lavorano possono svolgere la propria attività lavorativa in sicurezza, senza essere esposti a rischio di incidenti o malattie professionali”.

In questo articolo abbiamo riassunto alcuni punti chiave della legge 81, così da facilitare la lettura nonchè la comprensione di quanto richiesto.

1 – Cosa si intende per sicurezza sul lavoro?

Per sicurezza sul lavoro si intende l’insieme delle azioni interne ed esterne all’azienda, mirate a garantire l’incolumità (in materia di sicurezza, appunto) dei lavoratori e del personale presente.

Possiamo utilizzare 2 dimensioni fondamentali per definire al meglio la sicurezza sui luoghi di lavoro:

  • la prevenzione, ovvero tutte quelle misure previste per evitare che si verifichi un evento dannoso;
  • la protezione, ovvero tutte le misure previste per limitare le conseguenze di un evento dannoso.

2 – Perchè è importante?

La sicurezza sul lavoro è importante perché consente di eliminare, ridurre o, comunque, controllare:

  • i fattori di rischi derivanti e legati alle attività lavorative/produttive;
  • incidenti e infortuni veri e propri;
  • l’insorgenza di possibili malattie professionali.

Più in generale possiamo affermare che il benessere psico-fisico, tranquillità ambientale, positività diffusa e produttività aumentata sono solo alcuni dei benefit che possono svilupparsi nei luoghi di lavoro grazie ad un mirato investimento su prevenzione e sicurezza.

3 – Quali sono i principi fondamentali della sicurezza sul lavoro?

Leggendo il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, si possono estrapolare alcuni punti fondamentali, che rappresentano obblighi di legge per i datori di lavoro con almeno un dipendente (come abbiamo già accennato precedentemente):

  • effettuare la valutazione dei rischi e redigere l’apposito documento;
  • eliminare o ridurre tali rischi sostituendoli alla fonte;
  • limitare l’utilizzo di sostanze pericolose sui luoghi di lavoro;
  • programmare e assicurare il servizio di sorveglianza sanitaria;
  • informare e formare i lavoratori in materia di sicurezza;
  • informare e formare i rappresentanti della sicurezza aziendale;
  • consultare i rappresentanti per la sicurezza e renderli partecipi della situazione aziendale;
  • programmare e attuare misure di sicurezza adatte;
  • provvedere alla fornitura dispositivi di protezione individuale e collettiva;
  • vigilare sull’effettiva efficacia ed applicazione di tali misure di sicurezza.

Andando nello specifico degli obblighi relativi al datore di lavoro possiamo rintracciare i seguenti passaggi come maggiormente significativi:

  • la nomina del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (R S P P);
  • la nomina del Rappresentante dei Lavoratori (RLS);
  • la nomina del Medico Competente;
  • la programmazione della Sorveglianza Sanitaria;
  • la formazione dei lavoratori, dei dirigenti e del datore di lavoro attraverso gli appositi corsi in materia ed i loro eventuali aggiornamenti;
  • piano di sicurezza aziendale;
  • l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale.

4 – Chi deve garantire la sicurezza sul lavoro in azienda?

Il datore di lavoro è, in quanto tale, la figura giuridica garante e responsabile nella propria azienda della sicurezza sul lavoro. Tuttavia una parte della responsabilità cade anche sui dipendenti o collaboratori che devono comunque sempre adottare un comportamento consono alla struttura in cui si trovano o alla mansione loro affidata.

I lavoratori infatti non sono solamente i soggetti tutelati ma anche attori attivi: devono quindi essere consapevoli delle condizioni del proprio ambiente lavorativo, dell’utilizzo delle attrezzature, dell’utilizzo dei DPI e devono partecipare alla valutazione dei rischi attraverso il loro rappresentante dei lavoratori RLS.

Il responsabile della sicurezza lavori è chiamato invece Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP). Tale ruolo può essere ricoperto dai datori di lavoro, ma anche da un dipendente, solo dopo adeguata formazione. Sempre più spesso tale compito viene affidato dal titolare ad un consulente esterno (RSPP esterno) che possa sgravarlo da una certa mole di adempimenti sicurezza sul lavoro e da una grossa dose di responsabilità.

5 – Quali sono i compiti del RSPP

Gli obiettivi principali del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione sono quelli di assistere il datore di lavoro nella valutazione e gestione dei rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Possiamo quindi considerare il RSPP come il coordinatore dei servizi di Prevenzione e Protezione e si preoccupa della stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

6 – Quali sono le sanzioni per la mancata formazione?

Ecco alcune delle sanzioni relative alla mancata applicazione degli obblighi preveisti dal d.lgs 81/08:

Mancata formazione diSanzione
Lavoratoriarresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
Datore di Lavoro che assume il ruolo di RSPParresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44
RSPParresto fra 3 e 6 mesi oppure l’ammenda da € 2.740,00 a € 7.014,00
RLSarresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
Dirigenti e Prepostiarresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
Addetti Prevenzione Incendi e Addetti Primo Soccorsoarresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
Addetti all’uso attrezzature di lavoroarresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44