Trend risorse umane 2023

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In questo articolo analizziamo alcune delle tendenze più importanti relative alle risorse umane nelle aziende del 2023, ricavate da una serie di articoli e pubblicazioni specializzate nel mondo del lavoro. Conoscere tali trend e lavorare con anticipo alla loro realizzazione permette alle aziende di mantenere alta la loro competitività o recuperare mercato dopo questi ultimi anni piuttosto difficili.

1. Lavoro ibrido

Il lavoro ibrido (definito a livello internazionale hybrid working) è una modalità di lavoro flessibile in cui un lavoratore opera in parte da remoto (da casa o da un altro luogo) e in parte presso la sede aziendale. Il lavoro ibrido punta a coniugare i benefici del lavoro da remoto con quelli dell’operatività in ufficio, per rispondere:

  • alle esigenze dei lavoratori (che sono cambiate con l’esperienza dello “smart working” durante il lockdown);
  • alle necessità delle aziende, chiamate ad essere sempre più competitive.

Quella che possiamo definire una vera e propria sperimentazione, tra il 2021 e il 2022 (sopratturro), ha evidenziato dati confortanti rispetto alla produttività, alla fidelizzazione dei lavoratori e alla possibilità di attrarre alti profili professionali, confermando il lavoro ibrido come uno dei trend piuù importanti dell’anno in corso. Le aziende dovranno quindi essere attente a predisporre le giuste infrastrutture per permettere ai propri lavoratori di operare tanto da remoto quanto dalla sede ufficiale.

2. Sviluppo delle soft skill

Le soft skill, letteralmente “abilità leggere/dolci”, non sono altro che le competenze trasversali di cui sentiamo parlare già da molti anni ma che, nel 2023, sembrano rappresentre un trend piuttosto ricercato nelle HR. Tra le competenze trasversali troviamo capacità di tipo relazionale, qualità personali, abilità comunicative, organizzative, di leadership e così via.

Come tutte le competenze anche le soft skill possono essere implementate tramite formazione, una formazione che rispecchia però proprio i trend di cui stiao discutendo, con un maggior ricorso al micro learning e al micro mentoring e una generale tendenza a integrare la formazione nel lavoro di tutti i giorni.

3. Benessere dei dipendenti

La cura del benessere fisico e mentale, ma anche economico, dei dipendenti sarà una delle principali priorità di ogni azienda. Dopo due anni di pandemia, molti dipendenti hanno mostrato segni di stress e burnout.

La composizione dei benefit aziendali dovrà quindi essere rivista con quest’ottica, adottando un approccio sempre più personalizzato.

4. Remote work

Anche il lavoro a distanza – o in full remote – è cresciuto e continuerà a crescere nei prossimi anni, nonostante molte aziende spingeranno per un modello ibrido, come abbiamo visto al primo punto. I vantaggi per i dipendenti sul fronte equilibrio lavoro-vita privata sono tanti, anche se occorre prestare attenzione al tema della disconnessione digitale. Il rischio è che i dipendenti sentano di dover essere sempre reperibili, compromettendo la loro vita familiare.

5. Feedback

Per il benessere dei lavoratori e per lo sviluppo delle soft skill sarà importante dotarsi di adeguati sistemi di feedback, così da ascoltare e dare spazio alla voce dei collaboratori.

Incoraggiare a dare e ricevere feedback rientrerà fra le pratiche mirate alla valorizzazione del singolo per generare retention ed engagement. Altrettanto importante sarà agire in base ai feedback ricevuti, senza limitarsi a un ascolto passivo.